di
Eugenio Sideri

con
Marco Zazzeri

regia 
Luisiana Tognarini

produzione
Krios Teatro

 

L’atto unico vede protagonista un uomo di mezz’età costretto a reinventarsi a causa della crisi del lavoro. Nel suo monologo riflette a voce alta sulla precarietà dell’esistenza, sullo sgretolarsi del valore del lavoro, sulla perdita dei punti di riferimento. Sullo sfondo, l’ansia che lo attanaglia da decenni e lo condanna all’insonnia. Un’ansia sulla quale poi si alza il velo: sono passati trent’anni da quando, per un caso fortuito, scampò al disastro dell’Elisabetta Montanari, al porto di  Ravenna, dove allora lavorava. Il crescendo del suo monologo trova il suo climax quando ripercorre i momenti drammatici dell’incendio all’interno della nave, e della morte atroce alla quale andarono incontro i suoi compagni di lavoro.

Il testo si è classificato 2° al concorso nazionale di drammaturgia “In punta di penna”(2015), ed è stato fra i venti finalisti del prestigioso “Premio Platea” per la nuova drammaturgia (2016).

All’interno del concorso “In punta di penna”  e’ andato il 1°posto della votazione del pubblico ed anche il 1°posto (ex-equo) della giuria tecnica composta dall’attrice Milena Vukotic e dal giornalista Rai Francesco Tei.