44. Il coraggio della scelta (2006-2009)
Prima rappresentazione assoluta: Conselice (Ravenna), Teatro Comunale, 1 giugno 2006.
Regia: Eugenio Sideri
Con: Elisa Eusebi, Francesca Iacoviello, Roberta Spaventa (sostituite, dalla stagione 2008/2009 da Giulia Costantini, Francesca Mazzoni, Carla Rizzu)
Musiche: Alessandro Taddei
Disegno luci: Valentina Venturi
Spazio scenico: Eugenio Sideri, Valentina Venturi.
Produzione: Lady Godiva Teatro, in collaborazione con i Comuni di Conselice, Russi, Massa Lombarda (Ravenna) e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.
44 sono i nomi delle martiri partigiane della Resistenza romagnola. ’44 è stato un anno terribile. 4 sono i nomi da cui la mia storia prende avvio: Candida Bondi, Natalina Vacchi, Ines Bedeschi, Osvalda Baffè.
Staffette. Partigiane.
Dai loro nomi, dalle loro gesta, sono partito raccogliendo testimonianze e materiale per raccontare le donne in quegli anni terribili. E le storie si sono così moltiplicate, diventando un albero antico e dai numerosi rami. Da questo albero ha inizio la mia storia.
Donne che hanno avuto il coraggio di scegliere, di battersi, di lottare. Donne semplici, donne con e senza ‘cultura’, quella ufficiale, dei libri e della scuola. Donne che hanno scelto di dire ‘no’ al nazi-fascismo, che hanno rischiato ogni giorno la vita per un’idea, donne che per un’idea non sono mai più tornate alle loro case, nelle loro famiglie, dai loro cari. Donne di cui ancor oggi si conosce solo che un giorno “sono state prese dai nazi-fascisti e le hanno portate via…e le hanno torturate…e non hanno parlato…e son state trucidate e non si sa dove siano stati gettati i loro corpi”. Donne che hanno pedalato chilometri e chilometri in sella alle preziose biciclette: staffette coraggiose che hanno permesso i collegamenti tra le brigate partigiane, che hanno divulgato stampa clandestina, che hanno portato armi, informazioni; donne che hanno nascosto partigiani, che hanno sfamato e soccorso feriti, che nella lotta partigiana hanno trovato la forza delle idee, la politica, il valore, la solidarietà e i principi dell’emancipazione.
Candida Bondi, Natalina Vacchi, Ines Bedeschi, Osvalda Baffè sono donne che hanno avuto il coraggio di scegliere. Donne che hanno combattuto con l’arma della tenacia e del coraggio, senza pistole o fucile ma con la forza delle loro gambe, delle loro intuizioni, della loro astuzia.
Donne che sono rimaste mute dinanzi alle torture e alle sevizie nazi-fasciste, che hanno affrontato con dignità e coraggio il capestro e il plotone d’esecuzione. Il silenzio, il loro silenzio, è stata l’arma più forte dinanzi al nemico.
A quel silenzio è dedicato questo lavoro.