Le sorelle Misericordia (2008)
…commedia da morir dal ridere…
di
Eugenio Sideri
con
Patrizia Bollini, Mara Di Maio, Stefania Medri, Carla Rizzu
regia
Gabriele Tesauri
regista assistente
Eugenio Sideri
collaborazione tecnica
Nicola Berti
Produzione Lady Godiva Teatro – Comune di Ravenna
in collaborazione con Teatro Astra, Bellaria – Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna
Tre sorelle, lontane da tempo, si ritrovano in occasione del funerale del padre, Giuseppe Misericordia. Il funerale,però, diventa argomento di discussione riguardo all’ingente eredità che il padre ha lasciato, specificando la divisione in tre parti…uguali!
Non si tratta di un cospicuo conto in banca, né di azioni, case o terreni, bensì della fortunata azienda che lui, per tutta la vita, ha portato avanti -da solo- e che ora vorrebbe fosse rilevata dalle figlie. Ma Giuseppe Misericordia, conoscendo le discrepanze tra le figlie, aveva previsto che queste, come in vita non erano mai e poi mai volute entrare a far parte dell’azienda, nemmeno ora lo farebbero, e pronostica, correttamente, che le figlie avrebbero cercato in tutti i modi di disfarsene, venderla e dividersi il capitale ricavato. Così il padre lascia una postilla, piccola piccola, nel testamento: l’azienda potrà essere venduta ad una condizione sine qua non, ossia solo a patto che almeno per una volta venga prodotto e portato a termine un contratto. Le sorelle Misericordia si trovano così a tentare di risolvere la postilla…trattandosi di un’azienda …particolare: un’impresa di pompe funebri! E il contratto da risolvere, quindi, vede la necessaria ed urgente presenza di un cadavere, cui organizzare il relativo funerale etc etc.
Ma la fortuna bussa alla porta del negozio prima ancora che Francesca, Eulalia e Valentina possano rendersene conto: Elide Bortolazzi, neo-vedova accompagnata dal fido pesce rosso Mercuzio, sta entrando in negozio per le esequie del defunto marito…
“I funerali sono per i vivi, non per i morti!”, scrive Bergman, prontamente citato proprio ad inizio spettacolo da Valentina Misericordia, la “secchiona” tra le sorelle. Ed è proprio in un gioco continuo di rimandi tra vita e morte che le battute nascono e crescono. E’ la partitura degli scambi a mettere in luce, man mano, i caratteri e le caratteristiche delle tre sorelle, mostrandoci lentamente i loro passati, i retroterra, le vicende che dopo tanto tempo le fanno, adesso, ritrovare. Sono le parole, veloci, scambiate, dette e non dette, a costruire la trama e i personaggi.
Un intreccio semplice, con equivoci, giochi di parole e, più che altro, quattro donne che mostrano uno spaccato della contemporaneità: la donna in carriera, la vedova ricca, la plurilaureata ma senza lavoro, la svampita. Quattro donne per quattro quadri più epilogo: un’ora e dieci di spettacolo che vola tra una smorfia e l’altra, un commento sarcastico e un’allusione erotica, una citazione intellettuale e uno stare, col sorriso, in bilico tra la vita e la morte…!