Carne Viva (2013-2015)
CARNE ↔VIVA
Corso base di scrittura teatrale
A cura di
Eugenio Sideri e Enrico Caravita
Ogni dramma inventato riflette un dramma che non s’inventa.
François MauriacNel teatro la parola vive di una doppia gloria, mai essa è così glorificata. E perché? Perché essa è, insieme, scritta e pronunciata. È scritta, come la parola di Omero, ma insieme è pronunciata come le parole che si scambiano tra loro due uomini al lavoro, o una masnada di ragazzi, o le ragazze al lavatoio, o le donne al mercato – come le povere parole insomma che si dicono ogni giorno, e volano via con la vita.
Pier Paolo Pasolini
Nei corsi che sto tenendo in questi ultimi anni sta sempre più avanzando la domanda: come si scrive un testo teatrale?
Da questa domanda mi è nata l’idea di aprire la porta dell’autore teatrale per indagare sui meccanisti della scrittura teatrale.
Prima di tutto andando a capire la differenza fondamentale tra la scrittura ‘letteraria’ e quella specifica per il teatro (quello che la semiotica indica come ‘testo drammatico’, differenziandolo dal ‘testo spettacolare’, intendendo con quest’ultimo la mise en scene).
Infatti l’autore teatrale muove i suoi passi sulla carta ma poi passa tutto quanto alla scena. Qui le parole, le idee, le scene scritte prendono forme concrete: attori che interpretato personaggi, abiti che li vestono, toni volumi e colori vocali che li fanno parlare, gesti e movimenti che li fanno muovere, scenografie che li pongono in vari mondi, etc.
Il passaggio dalla carta alla scena è spesso mediato dalla figura del ‘regista’, che interpreta e traduce (nel senso di ‘attraversa’) le parole dello scrittore.
Ma l’autore di teatro, sapendo tutto questo, deve già immaginare e pre-costruire, sulla carta, quell’attraversamento.
Ecco quindi la scrittura teatrale non come una “semplice” operazione letteraria, o non “solamente” un’azione di scrittura, ma una caratterizzazione più ampia della scrittura, in quanto vera e propria azione creatrice ed inventiva.
L’autore, a fianco della sua fantasia, pone una serie di conoscenze ed immagini che crea nella sua testa: sono i fantasmi che abiteranno la scene e che reciteranno le sue parole. Ecco allora immaginare le voci, i movimenti, le scene. Ecco allora, già nella mente dell’autore e nel suo foglio, enunciarsi i primi dettami per l’invenzione scenica.
Scrivere un testo teatrale è dunque un’operazione complessa, che mette in gioco quindi, vari elementi e conoscenze dell’autore. Ne fa un creatore di mondi che vanno attraversati non solo con gli occhi della mente, ma con il vivo corpo e con le sue funzioni.
La creazione drammaturgica, quindi, mostrata nei suoi aspetti più intimi, spogliata della veste letteraria, si pone come obiettivo di questo corso.
La parola come carne che lascia il foglio e diviene viva, nutrita dalla mente dell’autore e dal corpo dell’attore, in una simbiosi che mette a nudo e mostra la verità. Nella finzione del teatro.
Primavera 2013-primavera 2015
Carne-Viva è nato come laboratorio permanente di scrittura teatrale. Un luogo dove si sperimenta e dove ci si sperimenta; uno spazio, fisico e mentale, in cui si impara e si ascolta, in cui si trasmette l’esperienza in modo artigianale.
Il lavoro svolto voleva porre le basi non per confezionare testi che stessero come soprammobili, belli stampati e immobili sulla pagina, ma parole vive, in movimento, che fossero strumenti di lavoro dell’arte teatrale.
Testi, dunque, non tanto e non solo ad uso del lettore, ma fondamentalmente ad uso del teatrante, che prendano vita sulla scena.
Questa era la mission che ci eravamo proposti, e resta tuttora lo scopo principale del laboratorio: imparare a scrivere un copione teatrale, sperimentarsi con le parole e con la scena, costruire, sulla pagina, personaggi/storie/situazioni che diventino vive in scena.
Un lavoro continuo di tradimento, da tràdere (dal latino attraversare): riuscire a creare storie vive per la scena, storie che indaghino nella fantasia ma anche che siano in grado di calarsi nella realtà quotidiana.
Proprio la scrittura teatrale e l’indagine del suo rapporto con l’attore e la scena, ci ha condotto ad un gruppo di testi (poi andati in scena) di teatro civile: la ricerca del posto di lavoro, la morte a causa del lavoro, la memoria dei campi di sterminio.
Volevamo che i nostri allievi non solo apprendessero i rudimenti della scrittura teatrale, ma diventassero in parte artefici di messinscene. Ci spieghiamo: in questi anni, a Ravenna (e non solo) il teatro si è notevolmente espanso, specie nei suoi partecipanti attivi: gruppi amatoriali, dialettali, professionali, e poi corsi, laboratori, stages, il teatro vede numerosissimi partecipanti, “da dentro”, in scena. Nostro obiettivo è proporre, a questo universo in espansione, degli autori capaci di rispondere alle esigenze degli attori e della scena.
Due anni di lavoro intensi e pieni di soddisfazioni per il Laboratorio permanente di scrittura teatrale Carne-Viva.
Ecco un po’ di numeri:
– quattro laboratori realizzati:
Polimeri, laboratorio base, primavera 2013
Corpi, laboratorio II° livello, autunno(inverno ’13-‘14
Polimeri, laboratorio base, primavera 2014
Corpi, laboratorio III° livello, autunno/inverno ’14-‘15
– 42 allievi frequentanti
– Due eventi (La vera storia di Emilio Ventivoci, realizzato in collaborazione con il gruppo di lettura Vivavoce presso l’agriturismo Artemisia; happening performativo in occasione della presentazione del volume Corpi)
– due spettacoli realizzati appositamente per il Festival Frattale (Cammarìa di Scirocco, di Antonella Gullotta e Art.1, di Licia Fiorentini)
– pubblicazione di Corpi (Le Cinque stagioni ed., Ravenna); il volume raccoglie nove testi teatrali a cura del laboratorio di II° livello Corpi.
– Kaninchen, di Antonella Gullotta; spettacolo teatrale, tuttora in tournée, commissionato appositamente per la celebrazione del Giorno della Memoria e scritto da una allieva di Corpi, III° livello.
In questi due anni hanno collaborato con Carne-Viva:
gruppo di lettura Vivavoce
Chiara Lagani
Marco Martinelli
Luigi Dadina
agriturismo Artemisia
Circoscrizione seconda
Elio Ragno
Claudio Caravita
Alessandro Fogli e il Festival Frattale,
Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura
Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna
Coop Adriatica
Ravenna Teatro