Soliloquio tra Alfonsina Strada, unica donna al Giro d’Italia del 1924, e Gesù.
Spettacolo selezionato per la rassegna Create, festival dei quartieri olimpici per London 2012

di
Eugenio Sideri

con
Patrizia Bollini

regia
Gabriele Tesauri

voce fuori campo
Pierr Nosari

foto di scena
Achille Lepera

un progetto di
Patrizia Bollini – Eugenio Sideri

produzione
Lady Godiva Teatro – Comune di Ravenna

Alfonsina pedala, pedala veloce sulla sua bicicletta.

Poco importa se i capelli non sono lunghi e vaporosi ma corti, “alla maschietto”…

Poco importa se le gambe non sono lisce e snelle, ma tozze e muscolose…

Poco importa se tutti la prendono per “matta”…

Poco importa se viene vista come un fenomeno da baraccone…

Lei corre, sulla sua bicicletta, e pedala pedala pedala.

Facile a dirsi, oggi, di una donna che corre in bicicletta, ma meno facile 90 anni fa, precisamente nel 1924, quando Alfonsina Morini, maritata Strada, si iscrive e partecipa al Giro d’Italia. Prima ed unica donna  a farlo, in quel tempo. Uno scandalo, per quella “corriditrice” che tutti credevano volesse sfidare gli uomini, ‘i maschi’. Ma Alfonsina voleva solo volare sulle ruote, correre nel vento, arrampicarsi per le montagne. E “il diavolo in gonnella” lo fece. Per tutta la vita, perché per tutta la vita la sua grande passione per le due ruote continuò.

Quando Patrizia mi ha parlato, per la prima volta di Alfonsina, le ho visto gli occhi luccicare. Io sono un uomo, un ‘maschio’, e credo che non potrò mai capire fino in fondo cosa possa significare per una donna, specie in quegli anni, affrontare la società –seppur sportiva- dei ‘maschi’. E così ho provato a salire anche io sulla bicicletta delle parole, e a ripercorrere, insieme ad Alfonsina, il suo Giro d’Italia e le sue successive mirabolanti imprese che ne fecero un’eroina del tempo. E ho provato ad immaginare questa ragazza che, nella solitudine delle salite o nelle lunghe traversate delle pianure afose sulle strade sterrate, pedalasse e parlasse… parlasse per non sentire la fatica, per non ascoltare chi la osteggiava, per non smollare mai… ecco, avviasse un dialogo con Gesù. Si tratta di un Gesù nei ricordi del Catechismo, un Gesù che sta nel Cielo e nella Terra, nelle cose che la circondano, nel vento che le sbatte contro, nella pioggia che le serra gli occhi, nel sole che la acceca… un Gesù che, come lei, è stato condannato dalla legge dei ‘maschi’.  Non si tratta di una preghiera, ma di un vero e proprio soliloquio, parole dette nella mente, raccolte nelle gambe e animate dal respiro, affaticato ma felice, di chi non si è mai voluto arrendere.

Patrizia Bollini dà voce e corpo a questa incredibile pioniera dello sport femminile, meno nota della coetanea Ondina Valla, ma altrettanto importante nella storia dell’emancipazione sportiva –e sociale- delle Donne. Patrizia-Alfonsina si racconta, parlando con Gesù, attraverso una Via Crucis in bicicletta, attraverso le lunghe e faticosissime tappe del Giro d’Italia del 1924, e delle altre imprese, dando voce alle storie, agli aneddoti ma pure dando voce al primo marito –recluso e morto in manicomio- e alla madre, Virginia, massaia analfabeta della Bassa Emilia, madre di altri otto figli. Un avvincente monologo tra sudore e stati d’animo semplici e generosi.

 

LA COMPAGNIA

Il progetto “Finisce per A” è nato dall’incontro tra la scrittura scenica di Eugenio Sideri e l’attoralità di Patrizia Bollini. Un autore che scrive sul corpo dell’attore e un’attrice che si lascia scrivere addosso. Insieme hanno pensato e costruito “Finisce per A”. Insieme hanno pensato di fare di quel progetto, nato quasi per caso,  uno spettacolo vero e proprio. E hanno poi chiesto aiuto a Gabriele Tesauri, un regista ed un amico, sicuri di poter condividere con lui il senso e il valore del progetto.

Eugenio, Gabriele e Patrizia , insieme per uno spettacolo, e un teatro, che si fondi sulla parola e sull’attore, cercando ancora sensi e valori nella scena e nel suo scambio con il pubblico, pensano ancora che fare teatro, oggi, sia anche raccontare delle storie per parlare della Storia.

 

CONCORSI E PREMI

Londra 2012. Spettacolo selezionato per la rassegna Create, festival dei quartieri olimpici per London 2012. Repliche dal 4 all’8 luglio presso il Old Ye Rose&Crown Theatre of London

  • Spettacolo finalista all’8° concorso teatrale Le Voci dell’Anima, 2010. Questa la motivazione di ammissione alla finale: “Una storia d’altri tempi, capace di emozionare: “Finisce per A” è un soliloquio che Alfonsina Strada –la bravissima Patrizia Bollini- intesse con Gesù a ritmo di pedalate e sudore. Testo scenico di rara intensità, che trova vita scenica in un allestimento curato e prezioso. L’attrice tocca le corde dell’emozione, passando da donna-Alfonsina a uomo-Luigi, marito della ciclista, realizzando una fotografia seppiata degna dei grandi maestri.”
  • Spettacolo semi-finalista al Premio Tuttoteatro.com alle arti sceniche “Dante Cappelletti”, 2009
  • Testo terzo classificato al Premio Lago Gerundo, IX edizione 2011, sezione ‘teatro’ , con la seguente motivazione: “Commedia originale nel rappresentare il colloquio con Gesù di Alfonsina Strada, l’unica donna ciclista al Giro d’Italia del 1924. E’ un monologo, accompagnato dalla voce di un radiocronista, che rappresenta non solo un fenomeno unico, ma anche e soprattutto una figura di donna coraggiosa, piena di vita, intelligente e di straordinaria sensibilità. L’autore è riuscito nella difficile impresa di darci l’anima, oltre che la fisicità, di Alfonsina Strada”.
  • Spettacolo finalista alla IV° ed. del concorso teatrale Linutile del Teatro-Lingue d’Italia, 2011.
  • testo pubblicato su Sipario 2011

 

RASSEGNA STAMPA

  • “Emozione Alfonsina. L’anticonformista nata. L’attrice Bollini coinvolge e affascina il pubblico del teatro. Per lei nessuna convenzione e la scelta del ciclismo. La sua interprete altrettanto controcorrente[…] Ma per l’atleta in rosa si accendono anche i riflettori del palcoscenico grazie alla rappresentazione Finisce per ‘A’. […] intensa la sua interpretazione […] Un monologo avvincente, capace di emozionare il pubblico che per circa cinquanta minuti ha ripercorso le imprese di questa donna straordinaria”.
    23 ottobre 2010, L’Arena di Verona (Elisa Albertini)
  • […] Alfonsina è l’unica che finisce per “A” nel gruppo degli uomini. La matta, la chiamano, “il diavolo in gonnella” che ha deposto la corona di regina del focolare per montare in sella e pedalare. E pedala l’Alfonsina anche sul palcoscenico del Teatro Due con il corpo e la voce di un’intensa Patrizia Bollini […]
    Ottobre 2011, www.martemagazine.it  (Francesca Paolini)
  • “[…] uno spettacolo dove la brava Patrizia Bollini dà fondo alla propria generosità […] Eugenio Sideri immagina che per difendersi dai pensieri modesti Alfonsina monologasse rivolta a Gesù, più o meno allo stesso modo confidenziale e casereccio con cui il Don Camillo di Guareschi dialogava col Salvatore. […] Felici le scelte musicali, soprattutto quelle relative alla scena d’apertura dove Alfonsina pedala e monologa in mezzo ad un concerto efficace ed originale di scrosci discreti e percussivi, […] momento in cui la solitudine della protagonista è palpabile”.
    8 maggio 2010, Quotidiano di Bari