Il libro “Partigiani” diventa uno spettacolo a Caltanissetta e una tesi d’esame
Gli studenti e le studentesse della classe V°E dell’I.I.S. Volta di Caltanissetta, coordinati dalle Prof.sse Enza La Piana e Grazia Visconti, hanno realizzato il progetto RESISTENZA, PACE, CSTITUZIONE, mettendo in scena lo spettacolo “E COME POTEVAMO NOI CANTARE”, liberamente tratto da Partigiani. Storie della Resistenza raccontate a teatro (ed. Fernandel).
Dopo un intenso percorso di approfondimento sul tragico periodo della Resistenza, i giovani “attori”, sullo sfondo di noti eventi storici, quali l’armistizio dell’8 settembre 1943, hanno dato voce a tanti eroi poco conosciuti e pertanto assenti dai libri di storia, eroi la cui morte ha contribuito in modo determinante alla nascita della Repubblica e all’emanazione della Costituzione, storico traguardo della democrazia.
Un collage a più voci, che ha presentato la Resistenza non solo dal punto di vista dei militanti, ma anche da quello dei civili inermi, quali donne e bambini, non trascurando qualche vicenda locale, i cui protagonisti sono stati i partigiani siciliani.
Attraverso la citazioni di testi letterari, discorsi di noti statisti, quali, per esempio, Piero Calamandrei e soprattutto con la declamazione delle famose e commuoventi epistole di giovani partigiani indirizzate ai familiari, gli studenti sono riusciti a coniugare gli aspetti storici della Resistenza con quelli umani e civili, emozionando in modo tangibile il pubblico: particolarmente toccante sulla scena la presenza di un telo bianco, metafora della soglia tra la vita e la morte, dietro cui agivano le ombre dei partigiani defunti; molto significativo poi il passaggio continuo di una bicicletta, simbolo della “staffetta partigiana”, che idealmente rappresenta il passaggio del testimone ai giovani e lancia un monito collettivo: quello di vigilare sulle libertà costituzionali e tutelare i diritti umani e la democrazia.
PCTO Resistere sul palcoscenico
“Raccontare tante piccole storie per narrarne una grande” così il regista Sideri ha definito lo spettacolo in un videomessaggio, in cui si è complimentato con docenti e studenti, soprattutto perché, immedesimandosi, sono riusciti a “dare vita alle sue parole”, realizzando quello che, secondo l’autore, costituisce il fine più importante del teatro: comunicare, testimoniare, denunciare le ingiustizie, scongiurare l’indifferenza contro ogni forma di dittatura, affinchè i momenti bui del passato non ritornino più. Sideri ha infine esortato i giovani a essere sempre “partigiani e resistenti” e a contribuire per la costruzione di un futuro migliore fatto di pace e libertà, tutelato dalla Costituzione.
Il dirigente Prof. Vito Parisi ha sottolineato l’originalità del progetto “Resistenza, Pace, Costituzione”, contrassegnato da una metodologia didattica innovativa, che ha permesso, agli studenti, di dare il meglio di sé e alla scuola, di valorizzare le loro risorse e i loro talenti. “Il valore irrinunciabile della testimonianza storica – ha proseguito- è vero dono per le nuove generazioni. Parafrasando Joyce, potremmo dire che dallo spettacolo emerge un concetto fondamentale: la comunione tra il mondo dei vivi e quello dei morti, con il cui impegno e con il cui sacrificio è stato possibile realizzare la democrazia, dei cui benefici oggi tutti fruiamo”.
PCTO E come potevamo noi cantare
Alcuni studenti e studentesse hanno deciso di trasformare il progetto sotto forma di PCTO, che hanno presentato in sede di esame di maturità (di cui ne riportiamo alcuni): Stella Nocera, Giovanni Lo Porto, Giuseppe Pasqualino, Emanuele La Marca, Simone Scarlata
“Sono davvero onorato -ha detto Sideri- che le mie pagine possano essere diventate addirittura fonte di studio e riflessione, specie in un esame di maturità. Credo che Stella, l’alunna che ha presentato la tesina, abbia dimostrato che i valori della Resistenza siano radici fondamentali per la crescita di una persona, specie in un momento in cui si inizia a valicare la scuola superiore verso percorsi universitari o nel mondo del lavoro. Complimenti!”.
Leggi l’articolo su Il Fatto Nisseno: Progetto resistenza al Liceo Volta di Caltanissetta