Digital performance

 

Ideazione, sceneggiatura e regia: Eugenio Sideri

 

Con Le Oltraggiose: Roberta Ametrano, Giada Bona,  Chiara Bongarzone, Giulia Casadio, Beatrice Cortesi, Saskia Crisconio, Giada Marisi, Asja Masoli, Martina Montigiani, Amelia Natali,  Selena Penzo,  Federica Santandrea, Laura Sentiero, Clara Silvestri

 

Progetto realizzato da Lady Godiva Teatro, in collaborazione con Comune di Ravenna – Assessorato Politiche e Culture di genere e Pubblica istruzione e con il sostegno di Una società per relazioni

 

Il gruppo de Le Oltraggiose nasce nell’ottobre 2019, a seguito di una esperienza di teatrale svoltasi all’interno della Casa Circondariale di Ravenna. L’esperienza vedeva la realizzazione di uno spettacolo teatrale in cui erano coinvolti attori-detenuti con un gruppo di adolescenti.

Il gruppo, dopo lo spettacolo, decide di continuare a lavorare insieme, sempre sotto la guida del regista Eugenio Sideri,  e prende il nome di Le Oltraggiose. Formato da 14 ragazze tra i 15 e i 20 anni, il progetto de Le Oltraggiose si sarebbe sviluppato attraverso un percorso teatrale, ahimè interrotto dall’emergenza Covid.

Il lavoro del gruppo è comunque proseguito, declinandosi su altre forme artistiche. Nella primavera 2020, infatti, è stato realizzato il video “KRAUGE’- Lógos su Anna Politokovskaja”, e successivamente, nell’autunno 2020, il video  “Mi chiamo Anna Politkovskaja. Storie di donne, di violenza, di coraggio”.

L’emergenza Covid prosegue, e con essa l’impossibilità di lavorare a teatro.

Nel gennaio 2021 Le Oltraggiose creano un’altra forma di lavoro: la piattaforma Zoom diventa luogo di prova e messinscena. La fotocamera del pc e del cellulare si fa telecamera e la scenografia è l’interno casalingo. Il teatro non è possibile. Continua a non essere possibile. Si cercano forme alternative, ma la speranza resta sempre la scena in presenza.

Eugenio Sideri, fondatore e regista del gruppo, dice: ” La speranza di tornare in scena svaniva, un giorno dopo l’altro. E con lei, la volontà di proseguire il progetto. Ho chiesto allora alle Oltraggiose un atto di resistenza, umana e culturale. Ho chiesto di non lasciarsi annichilire, di proseguire, attraverso linguaggi diversi, il nostro percorso. Ho chiesto fiducia e sono stato ricambiato con amore. Se questo lavoro, oggi, esiste, è proprio grazie al loro tremendo amore per la vita, per l’arte, per la cultura, per il loro essere Donne”.

Un progetto, quindi, sviluppatosi attraverso una piattaforma on-line, dove avvenivano le prove e le registrazioni, audio e video, successivamente montate.

Storie di donne e di soprusi, storie di menzogne e coraggio, storie dimenticate o nascoste e che ancora oggi esistono. Storie che si sono incrociate al racconto personale delle ragazze e che mostrano quanta strada, ancora, ci sia da percorrere, verso traguardi importanti e veri.

Il racconto on-line de Le Oltraggiose si fa testimonianza di una realtà a volte ignorata o taciuta, di condizioni al femminile – e non solo- con cui a volte si convive.

E allora ecco l’oltraggio, quale superamento di un limite imposto, quale momento di consapevolezza e conoscenza, quale grido di lotta e valicamento del sopruso.

La digital performance è visibile su:  https://www.youtube.com/watch?v=JLcqZBNW7s8&t=12s